Le più comuni intolleranze conosciute sono l’intolleranza al lattosio, la celiachia e l’intolleranza all’istamina
L’intolleranza al lattosio
Il lattosio (lo zucchero del latte) è un disaccaride presente in latte e latticini freschi o mediamente stagionati, chimicasmente composto da: glucosio e galattosio.
La lattasi è un enzima che ne permette la digestione: il suo deficit o la sua mancanza determinano il malassorbimento. L’intolleranza al lattosio è una condizione comune che può essere facilmente diagnosticata e trattata con semplici misure dietetiche.
I sintomi includono dolore addominale, gonfiore, diarrea e flatulenza. Il test utilizzato per fare diagnosi d’intolleranza al lattosio è il breath test (H2 Breath Test).
La raccomandazione è quella di seguire una dieta adeguata dal punto di vista nutrizionale per ridurre i sintomi e per reintrodurre gradualmente il lattosio nelle quantità tollerate dalll’organismo e non fare troppe rinunce.
Le raccomandazioni dietetiche per l’intolleranza al lattosio variano da individuo a individuo, secondo il grado di tolleranza, per questo è bene non seguire i consigli generalizzati in rete.
La celiachia
La celiachia è una condizione permanente di intolleranza al glutine, che colpisce soggetti geneticamente predisposti. Il glutine è una proteina contenuta in moltissimi cereali (frumento, orzo, farro, segale, kamut, spelta, triticale). Nel soggetto celiaco, il glutine altera la struttura e la funzionalità della mucosa intestinale, fino a comprometterne le funzionalità di assorbimento e provocando stati di malnutrizione anche gravi se non diagnosticata per tempo.
Quali sono i sintomi?
I sintomi della celiachia possono essere difficili da riconoscere: alcuni pazienti sono asintomatici, altri sviluppano solo sintomi aspecifici (stanchezza cronica o anemia da carenza di ferro e carenza di vitamina B12 e D), altri ancora manifestano quadri clinici importanti, come diarrea, malassorbimento, perdita di peso, disturbi della fertilità.
Quando si sospetta un caso di celiachia soprattuto se in presenza di sintomi specifici, familiarità o malattie ad essa associate (es. malattie autoimmuni), rivolgersi al medico che prescriverà la ricerca degli anticorpi, in particolare gli anticorpi anti-transglutaminasi, il cui dosaggio prevede un semplice prelievo di sangue. Per la diagnosi definitiva di celiachia è necessaria una biopsia del duodeno, che viene effettuata per via endoscopica.
Spesso la celiachia viene riscontrata nei bambini, ma può manifestarsi anche negli adulti o addirittura nella terza età.
La dieta rappresenta l’unica terapia necessaria per curare la patologia e deve essere seguita per tutta la vita. Se seguita in maniera corretta, consente una totale remissione dei sintomi e delle alterazioni intestinali e protegge dallo sviluppo di possibili complicanze.
L’intolleranza all’istamina
L'istamina è un “mediatore chimico” (sostanza che permette il passaggio di segnali tra le cellule) presente naturalmente nell’organismo umano, a livello di cellule coinvolte nelle risposte allergiche e immunitarie. Un’eccessiva liberazione di questa sostanza ha un ruolo fondamentale nelle reazioni infiammatorie e nelle patologie allergiche quali, per esempio, l’asma, la congiuntivite allergica, l’orticaria e la rinite.
L'istamina è presente anche come componente naturale di numerosi alimenti presenti nella nostra quotidinaità. La sua formazione negli alimenti richiede la disponibilità di aminoacidi liberi, microrganismi, batteri e condizioni che ne consentano la crescita e la trasformazione; pertanto alte concentrazioni di istamina si trovano principalmente nei prodotti della fermentazione microbica quali formaggi fermentati, carni in scatola, vino, birra. Anche l'esposizione del pesce fresco ad alte temperature accelera la sua produzione.
In un organismo sano, l'istamina presente negli alimenti viene degradata velocemente da un enzima dell'intestino tenue.
Questo meccanismo non funziona correttamente nelle persone affette da intolleranza all'istamina.
Di conseguenza, l'istamina in eccesso si riversa nel sangue provocando una vera e propria intolleranza con la comparsa di sintomi che possono facilmente essere scambiati per reazioni allergiche come:
- Diarrea, dolori addominali, pesantezza di stomaco, crampi o flatulenza
- Mal di testa
- Eruzione cutanea, prurito, orticaria
- Asma e difficoltà respiratorie
- Nausea, palpitazioni, vertigini
- Irritazioni della mucosa nasale, ad esempio naso che cola o naso chiuso.
Poiché il contenuto di istamina è variabile i sintomi possono talvolta verificarsi e talvolta no, anche ingerendo lo stesso alimento. È soprattutto il consumo combinato e ripetuto di alimenti ad elevato tenore di istamina che può condurre alla comparsa dei sintomi.
Inoltre, altre sostanze possono provocare reazioni simili, fra queste ricordiamo la tiramina, ammina che deriva dall'aminoacido tiroxina, la caffeina, la solanina, la teobromina, la serotonina ecc.
Una volta ricevuta diagnosi di intolleranza all’istamina dal vostro medico allergologo, la terapia si baserà su una alimentazione priva degli alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori (non contengono istamina ma sono in grado di stimolarne la liberazione da parte dell’organismo).
Eventuali supplementazioni vitaminiche o terapie mediche aggiunte, saranno valutate dallo specialista allergologo.