La Terapia Manuale è una specializzazione del Fisioterapia ed è conosciuta nel mondo scientifico con l’acronimo inglese OMT (Orthopedic Manipulative Therapy), consiste:
- nella capacità di valutazione dei più diffusi disordini o patologie dell’apparato locomotore e quindi dei sintomi, delle alterazioni della mobilità articolare e dei mutamenti tissutali;
- nel trattamento di queste condizioni attraverso un approccio terapeutico specifico, che può includere tecniche manuali, quali mobilizzazioni, manipolazioni ed esercizi specifici.
Queste tecniche sono impiegate a livello internazionale e si basano sui 4 pilastri della medicina moderna:
- Ragionamento clinico associata all’esperienza del fisioterapista,
- Conoscenza e applicazione delle migliori evidenze scientifiche,
- Ascoltare e capire sempre i valori e le aspettative della persona assistita e
- Applicazione del modello bio-psico-sociale per cui ogni problematica va indagata in modo globale e non solo dal punto di visto biologico o fisico.
Un fisioterapista specializzando in Terapia Manuale Ortopedica dà particolare rilevanza all’evidenza scientifica e clinica delle tecniche utilizzate.
Chi sono i soggetti che possono trarre beneficio da questi trattamenti?
La terapia manuale si rivolge e viene applicata a tutte quelle persone affette da problematiche cervicali o che soffrono di mal di schiena, dolori alla spalla di natura traumatica e non traumatica, dolori articoli e muscolari.
Queste terapie sono indicate anche nel trattamento di patologie come artrosi o artrite, tendinopatie o lesioni muscolari e ritrovano un ampio utilizzo nel trattamento delle cefalee (mal di testa) di natura cervicale o muscolare e nel trattamento delle problematiche legate all’articolazione temporo-mandibolare.
Tuttavia, va osservato che la Terapia Manuale Ortopedica (OTM) non è applicabile a tutti. Esistono una serie di controindicazioni da tenere presenti, tra cui alcune assolute come neoplasie, cauda equina, fratture e disturbi psicologici gravi o alcune relative come osteoporosi, danni neurologici e l’uso prolungato di corticosteroidi.