Cosa sono i calcoli renali?
I calcoli assomigliano a sassolini che si depositano nelle vie urinarie quando le sostanze di scarto che si trovano nelle urine sature e si accumulano sotto forma di composti solidi (nefrolitiasi o litiasi renale). I calcoli renali si distinguono per dimensione, forma, composizione e colore. La diversa composizione, in particolare ossalato di calcio, struvite, cistina e acido urico comporta approcci nutrizionali e terapie farmacologiche diverse.
Fattori di rischio della calcolosi renale
La nefrolitiasi può dipendere da diversi fattori, in particolare:
- Età superiore ai 65 anni
- Sesso maschile
- Condizione di sovrappeso o obesità o in genere sindrome metabolica
- Condizione di diabete mellito
- Condizione di iperuricemia, gotta e rene policistico
- Predisposizione genetica
- Disidratazione
- Alimentazione sbilanciata (iperproteica, ricca di sale, povera di fibre…)
Sintomatologia
I calcoli possono rimanere bloccati nel rene o spostarsi e passare per le vie urinarie: la renella può essere espulsa attraverso le urine in maniera asintomatica, oppure manifestando sintomi di lieve entità. Quando i calcoli sono più grandi della renella e riescono a passare nelle porzioni più anguste delle vie escretrici (ureteri), le infiammano e vanno a depositarsi nella vescica con sintomi molto fastidiosi e/o dolorosi. Talvolta, ostruiscono temporaneamente il passaggio delle urine e producono sintomi estremamente dolorosi, dando in questo modo origine alla colica renale. Sintomi inconfondibili sono:
dolore crampiforme e spasmodico, violento, che si estende nella parte bassa della schiena e dell’addome. Talvolta può irradiarsi verso l’inguine e durare alcuni minuti fino a qualche ora (colica).
- nausea e/o vomito
- febbre
- irrequietezza, incapacità di restare fermi
- frequente necessità di urinare (stranguria)
- urine dolorose (disuria) e sanguinolente
Se il calcolo renale è di dimensioni superiori al diametro dell’uretere, lo ostruisce completamente provocando l’accumulo e il ristagno di urina nel rene (idronefrosi), causando la proliferazione dei batteri e l’infezione del rene (pielonefrite).
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